Blog della sezione di Massa Carrara del Partito Comunista dei Lavoratori

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lunedì 20 giugno 2011

COMMEMORAZIONE BATTAGLIA DEL LAGO SANTO

Recentemente, a La Spezia, si è tenuto il convegno “Lago Santo 18 e 19 marzo 1944. Ricordo della leggendaria battaglia”. Organizzato e patrocinato da Provincia, Comune della Spezia, ANPI, ISR, Comitato Unitario della Resistenza e Museo Audiovisivo della Resistenza, il convengo vuol essere un solenne momento di ricordo di un episodio importante della Resistenza.
I sottoscritti Coordinatori provinciali del Partito Comunista dei Lavoratori della Garfagnana e della provincia di Massa Carrara, vogliono ricordare agli organizzatori ed all'opinione pubblica di La Spezia e delle due province (LU e MS), quanto segue:

Dante Castellucci, meglio conosciuto come "Facio", comandante del battaglione "Picelli", è stato uno tra i più valorosi combattenti della Resistenza partigiana nelle montagne dell' Appennino tosco-emiliano.

Fu nel Marzo del 1944, mentre stava attendendo assieme a nove compagni il ricongiungimento del proprio battaglione al Lago Santo (nel Parmense), che firmò uno dei più grandi atti eroici della Resistenza partigiana sui nostri monti; il gruppo venne circondato da un plotone di circa cento nazisti altamente equipaggiati ed i ribelli, non trovando alcuna via di fuga, si ripararono all'interno del rifugio "Mariotti", situato sulle sponde del lago.
A questo punto le soluzioni erano due: o arrendersi al nemico (e arrendersi voleva dire essere incarcerati e successivamente giustiziati),
o combattere e morire sul campo di battaglia senza alcuna umiliazione nè ammissione di paura.
I partigiani, in piena sintonia con lo spirito rivoluzionario di Facio, decisero di combattere, e sotto la direzione del comandante, anche se dotati solo di armi leggere, diedero vita ad un combattimento estenuante.
Il conflitto si protrasse per molte ore. I partigiani esausti e feriti, riuscirono attraverso il coraggio e la fiducia riposta nel proprio comandante, a mettere in fuga il nemico.
Dopo questo atto eroico, per il Facio non ci fu alcuna medaglia, ma, incredibilmente agli occhi di tutti, l'arresto.
Il comandante fu condotto di fronte ad un tribunale di guerra illegale, allestito da altri comandanti delle formazioni partigiane staliniste dell'alta Lunigiana. Venne condannato alla fucilazione sulla base di un'accusa falsa e comunque risibile: aver preso una piastra di mortaio destinata ad altra formazione.
Ma perché era in corso questa caccia all'uomo nei confronti di alcuni combattenti partigiani? La risposta è semplice: ogni personaggio scomodo per il movimento stalinista capitanato da Togliatti, doveva essere cancellato.
Il burocrate controrivoluzionario italiano, voleva seguire in tutto e per tutto il suo padrone russo; mentre in Russia Stalin sterminava i trotskisti, in Italia Togliatti eliminava ogni sorta di rivoluzionario comunista non allineato allo stalinismo .
Il convegno di cui sopra si presentava come un' iniziativa lodevole, ma analizzando bene il contesto ci sembra alquanto equivoco, visto che i carnefici del Facio furono appunto i "maestri" di molti di quelli che oggi lo vogliono mitizzare.
E' giunta l'ora di ribellarsi a questo scempio della storia della Resistenza partigiana, perpetrato da schieramenti politici "di sinistra" che collaborano con Forza Nuova e garantiscono spazi a Casa Pound.
Vogliamo che i nostri eroi vengano ricordati attraverso la propria dignità politica e che non siano frutto di promozioni gratuite per collaborazionisti fascisti!
La Resistenza partigiana non è una cosa per tutti!


Alessandro Ferri, PCL "Quarta Internazionale" Garfagnana
Paolo Vannucci, PCL Massa-Carrara, Sez. "Lev Davidovich"

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