Blog della sezione di Massa Carrara del Partito Comunista dei Lavoratori

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giovedì 24 luglio 2014

FERMARE L'AGGRESSIONE DI ISRAELE. VIA LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DA GAZA. VIA LO STATO SIONISTA. PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA, SOCIALISTA.

18 Luglio 2014
gaza free
Più rivoltante ancora del massacro in atto contro i palestinesi, è l'ipocrisia odiosa di chi lo giustifica e il silenzio di chi non si oppone. Magari mascherati da qualche parola preoccupata o richiesta di “pace”.

Non vi sarà mai pace tra uno Stato coloniale e un popolo oppresso. Tra uno Stato fondato sulla cacciata di un popolo e il popolo cacciato. Tra uno Stato basato sull'espropriazione di una terra e chi in quella terra ha diritto a tornare. Tra uno Stato confessionale e i principi più elementari di uguaglianza, laicità e democrazia. Tra uno Stato armato sino ai denti, che si regge su 60 anni di terrore, e una popolazione di profughi nella propria stessa terra, privati di acqua, cibo, medicinali, e persino del diritto a vivere. Chi rivendica la pace tra oppressi e oppressori milita al fianco degli oppressori, al di là di ogni (eventuale) intenzione.

Il sionismo non è l'ebraismo. Si è costruito contro la grande tradizione democratica e socialista dell'ebraismo. Usa l'ebraismo per farne scudo del colonialismo e del razzismo, anti palestinese e anti arabo. Lo Stato sionista d'Israele è nato su queste fondamenta. Per questo non sarà mai “democratico”. Solo la distruzione delle basi giuridiche, confessionali, razziali, militari, di questo Stato abusivo, può liberare la Palestina. Consentire ai palestinesi il ritorno nella propria terra. Restituire agli ebrei quella identità che il sionismo ha loro sequestrato. Solo la distruzione del sionismo può creare pace tra arabi ed ebrei. Una Palestina unita, democratica, laica, socialista rispetterà i diritti della minoranza ebraica. Ma non contro il diritto storico alla autodeterminazione dei palestinesi. Che è pieno e incondizionato.

Non abbiamo nulla a che spartire con le borghesie arabe complici del sionismo. Nè con L'ANP guidata da Abu Mazen, di fatto polizia anti palestinese per conto di Israele, da questi corrotta e foraggiata . Nè con Hamas erede (e oggi in parte orfana) dei Fratelli musulmani, unicamente preoccupata di conservare il proprio regime confessionale reazionario a Gaza. Abbiamo tutto a che spartire col popolo palestinese, con la sua domanda di libertà, con la sua resistenza storica all'oppressione sionista, col suo diritto a selezionare una nuova direzione della propria causa nazionale, autonoma, democratica, socialista.

In queste ore “siamo a Gaza” , al fianco di chi spara sulle truppe di occupazione, di chiunque resista all'invasore. Lo siamo con la nostra bandiera di comunisti e di rivoluzionari, convinti oggi più di ieri, che la lotta per una Palestina libera, laica, socialista, sia inseparabile dalla prospettiva storica di liberazione dell'umanità dal capitalismo, dall'imperialismo, dal colonialismo sionista. E innanzitutto dalla liberazione della nazione araba.

La prospettiva di una Federazione socialista araba è l'unico reale sbocco storico progressivo dell'attuale disgregazione dei vecchi equilibri in Medio Oriente e dei vecchi confini imposti dalla riga e dal compasso del colonialismo un secolo fa. L'alternativa è la continuità e l'espansione della potenza sionista, unita all'espansione del peggiore fondamentalismo islamico integralista.

Per questo la bandiera palestinese e la bandiera della rivoluzione socialista internazionale sono destinate ad incontrarsi. A Gaza, e in tutta la terra araba.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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lunedì 21 luglio 2014

IL 28 GIUGNO TUTTI A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI CLASSE CONTRO IL GOVERNO RENZI CONTRO L'UNIONE EUROPEA DEI CAPITALISTI

16 Giugno 2014
28 giugno
Per il 28 Giugno, a Roma , un fronte unitario di forze politiche e sindacali della sinistra di ispirazione classista ( PCL, PDCI, PRC, Rossa, “Il Sindacato è un'altra cosa-Cgil”, USB...) ha indetto una manifestazione nazionale contro il governo Renzi e le politiche di austerità italiane ed europee, a difesa del lavoro.

La manifestazione segnerà l'avvio del Controsemestre europeo operaio e popolare, a fronte del semestre di Presidenza italiana della UE. Un semestre che vedrà l'Italia in prima fila nella contrattazione e gestione delle politiche di austerità sospinte dal capitale finanziario europeo, contro i lavoratori, i precari, i disoccupati. Un semestre che vedrà impegnati Renzi e il suo governo a recitare la parte pubblica dei “riformatori” delle politiche di austerità in Europa al solo fine di consentirne la continuità in Italia con un mascheramento populista e truffaldino (v. le 80 Euro.. a carico di chi le riceve).

Il governo Renzi non è la semplice continuità dei governi precedenti, ma il tentativo di risolvere la lunga paralisi politico istituzionale della borghesia italiana in direzione di uno sbocco reazionario. La torsione “bonapartista” di Renzi, il suo rivolgersi direttamente al “popolo” scavalcando i corpi intermedi, la sua recita di generoso elemosiniere sociale, il suo presentarsi come uomo della “resurrezione dell'Italia nel mondo”, sono la cifra di un populismo di governo che cerca il consenso del “popolo” per governare contro il popolo, ed in particolare contro i lavoratori: sul piano sociale, a partire dall'impatto devastante del decreto Poletti , con l'infamia di contratti a termine senza limiti e tutele. Sul piano politico e istituzionale, con il progetto di un'abnorme legge elettorale truffa e del pieno controllo dell'esecutivo, e di Renzi stesso, sul Parlamento.

La manifestazione del 28 Giugno è innanzitutto pertanto una manifestazione contro il governo, le sue misure, i suoi progetti. E contro la latitanza e/o complicità col governo delle direzioni del movimento operaio italiano ( in primis della CGIL): che negli anni, col tradimento dei lavoratori, hanno spianato la strada al populismo anti operaio sia di governo( Renzi) che di opposizione (Grillo), e che per di più oggi subiscono contemporaneamente, senza reagire, l'aggressione al lavoro e la propria stessa umiliazione e marginalizzazione.



Il PCL sarà presente in forma organizzata alla manifestazione unitaria del 28 Giugno, portandovi attivamente le proprie parole d'ordine e proposte coerentemente anticapitaliste:

La centralità della classe operaia come polo di ricomposizione del blocco sociale alternativo.

La necessità di una vertenza generale unificante del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, a partire dalla rivendicazione della riduzione generale dell'orario di lavoro a parità di paga, della cancellazione del decreto Poletti e di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, di un salario garantito di almeno 1200 euro netti per i disoccupati che cercano lavoro e per i giovani in cerca di prima occupazione.

La necessità di una svolta unitaria e radicale del movimento operaio e dei diversi movimenti sul terreno delle forme di lotta di massa, al fine di immettere sul campo la forza materiale di milioni di salariati e di tutti gli sfruttati.

La necessità di ricondurre l'opposizione al governo Renzi e le battaglie quotidiane di resistenza sociale alla prospettiva di un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro organizzazione e sulla loro forza, quale unica vera alternativa.

La necessità di ricondurre l'opposizione di classe in Italia alle lotte del movimento operaio in Europa , nella prospettiva storica degli Stati Uniti Socialisti del vecchio continente. Contro le illusioni di un'”Europa sociale” capitalistica, e contro le mitologie “sovraniste” comunque declinate. Perchè in Italia e in tutta Europa l'alternativa non è fra le monete ma tra le classi; non è tra euro e monete nazionali, ma tra capitale e lavoro.

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CONCENTRAMENTO PIAZZA DELLA REPUBBLICA, ORE 14,00
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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