Blog della sezione di Massa Carrara del Partito Comunista dei Lavoratori

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venerdì 13 gennaio 2017


Verso il quarto Congresso nazionale del PCL

2 Gennaio 2017
 
 


Tra il 5 e l'8 gennaio si terrà a Rimini il quarto Congresso nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori.
Il Congresso affronta tre ordini tematici: l'analisi della crisi mondiale, la crisi del movimento operaio internazionale, le prospettive della rifondazione della Quarta Internazionale; l'analisi della crisi sociale e politica italiana, la linea di azione e proposta del PCL per il rilancio dell'opposizione di classe e la costruzione del partito rivoluzionario in Italia; i compiti di costruzione politico organizzativa del PCL.

La crisi capitalistica internazionale ed europea, prolungata ed irrisolta, scarica i propri effetti sulle condizioni materiali di vita e di lavoro del proletariato. Al tempo stesso sospinge una polarizzazione politica che scuote le forme tradizionali della politica borghese. La vita politica americana ed europea è profondamente segnata da questa dinamica. Il fenomeno Trump negli USA, la massa critica di populismo reazionario che monta in Europa, misurano non solo la profondità della crisi capitalista e la crisi di egemonia dei partiti dominanti tradizionali, ma anche il ritardo storico del movimento operaio nell'imporre la propria soluzione alternativa. Ciò che spinge una parte del proletariato, settori sociali declassati, classi medie impoverite dalla crisi, nelle braccia delle demagogie reazionarie.
Parallelamente, tutte le vecchie suggestioni riformiste, in tutte le loro declinazioni (la “riforma democratica e sociale dell'Unione Europea”, le illusioni sovraniste su un possibile capitalismo nazionale riformato, le mitologie sui nazionalismi riformisti latinoamericani in salsa chavista, lulista o kirchnerista) sono travolte una dopo l'altra dalla dinamica della crisi mondiale, e dalla esperienza dei fatti. Il volto del governo Tsipras quale governo di austerità e sacrifici, al soldo della troika, è l'epitaffio crudele delle illusioni riformiste.

In Italia, la particolare profondità della crisi capitalista e della crisi congiunta del movimento operaio (arretramento dei suoi livelli di mobilitazione, di coscienza, di rappresentanza politica) hanno insieme alimentato lo sfondamento del populismo reazionario tra gli stessi salariati, sia esso di governo (renzismo) che di opposizione (lepenismo salviniano e grillismo). Ma la borghesia fatica a trovare una forma politica stabile del proprio dominio. Il progetto bonapartista del renzismo ha subito una autentica disfatta il 4 dicembre, e con esso un progetto di stabilizzazione reazionaria del sistema politico istituzionale. Nel varco aperto dalla crisi del renzismo, va ora rilanciata una opposizione sociale unitaria e di massa capace di imporre al centro dello scontro un'agenda indipendente del movimento operaio. Che riconduca le rivendicazioni immediate della classe all'unica possibile soluzione progressiva della crisi sociale e politica, una soluzione rivoluzionaria, anticapitalista, socialista: la prospettiva della Repubblica dei lavoratori, basata sulla loro organizzazione e la loro forza.

La costruzione del partito rivoluzionario risponde a questa necessità: elevare la coscienza della classe, e innanzitutto della sua avanguardia, all'altezza della necessità storica della rivoluzione socialista. Da qui l'esigenza di un partito radicato nella classe, nelle sue organizzazioni, nelle sue lotte. Un partito capace di lottare per l'egemonia alternativa sulla classe, e al tempo stesso per l'egemonia anticapitalista della classe lavoratrice sull'insieme delle masse oppresse e sfruttate. Un partito capace di portare in ogni lotta particolare il senso di una progetto rivoluzionario generale. Un partito capace di recuperare la tradizione migliore del marxismo rivoluzionario e di porla al servizio della nuova generazione. Un partito che va costruito su scala mondiale e in ogni paese.

Questa è la cornice comune di riflessione e di indirizzo del quarto Congresso nazionale del PCL. Dentro questa cornice comune, nello spirito della democrazia rivoluzionaria, si confrontano anche elementi diversi di impostazione: sulla relazione tra propaganda e agitazione rivoluzionaria, sulle articolazioni della proposta di fronte unico di classe, sul rapporto tra l'intervento centrale nella classe e la battaglia politica a sinistra, sulla relazione tra battaglia di classe e uso rivoluzionario delle tribune elettorali, su come tradurre le necessità della politica rivoluzionaria sul terreno delle forme organizzative di partito, entro la comune tradizione leninista. In questo quadro si sono espresse tre diverse piattaforme congressuali. La piattaforma A, espressa dalla larga maggioranza del CC uscente, su una linea di continuità degli indirizzi generali del partito, seppur aggiornati e articolati; la piattaforma B, espressa da una minoranza del CC, su una linea di svolta politico-organizzativa; la piattaforma C, espressa da un compagno del CC, su una linea di diversa analisi del quadro internazionale con le relative implicazioni di indirizzo.

Il PCL non ha mai avuto paura della discussione e del confronto interno, a differenza delle sette o dei partiti riformisti. Al contrario, nella migliore tradizione del bolscevismo, vuole fare del proprio congresso una scuola di formazione e di costruzione del partito.

I documenti politici congressuali delle diverse piattaforme vengono dunque pubblicati e posti a conoscenza dell'avanguardia di classe, dei movimenti sociali, dei militanti più avanzati della sinistra politica. Conquistare le avanguardie politiche e sociali della classe al programma del partito, coinvolgerli nella riflessione e confronto tra rivoluzionari, guadagnarli alla nostra organizzazione e alla sua democrazia, è parte integrante della costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori.
Partito Comunista dei Lavoratori

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