Blog della sezione di Massa Carrara del Partito Comunista dei Lavoratori

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venerdì 10 ottobre 2014

A FIANCO DEL POPOLO KURDO E DEI COMPAGNI DEL DIP

10 Ottobre 2014
kobane
curdi
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In queste ore il governo Erdogan 
sta reprimendo nel sangue la rivolta 
dei Kurdi “turchi”contro la sua politica. 
Il regime di Erdogan ha un obiettivo 
preminente: espandere la propria 
presenza e ruolo in Medio Oriente 
partecipando in prima fila alla 
sua nuova spartizione; bloccare 
ogni processo di autodeterminazione 
del popolo kurdo, preservando la 
sua frammentazione e oppressione. 
Per questo il regime di Erdogan si 
è reso complice dello sviluppo 
del movimento fascista islamico dell'Isis e della sua barbarie. Appoggia il suo attacco 
frontale alla regione kurda “siriana” di Rojava. Copre l'attacco genocida dell 'Isis contro 
Kobane e i combattenti Kurdi, sino al punto di bloccare alle frontiere ogni aiuto militare 
e umanitario dei Kurdi “turchi” ai kurdi siriani sotto attacco.

I compagni del DIP ( Partito operaio rivoluzionario di Turchia, sezione turca del 
Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale) sono in prima fila a 
fianco della rivolta kurda contro il regime di Erdogan. Il PCL dà la più fraterna solidarietà 
e sostegno alla ribellione kurda e ai propri compagni del DIP.

I fatti dimostrano che in forme diverse tutti i protagonisti e attori dominanti dello 
scenario mediorientale e dello scontro in atto sono di fatto complici dell'Isis o 
impotenti a contrastarlo, proprio perchè tutti nemici del popolo kurdo e della sua 
autodeterminazione. Per ciascuno di essi impedire la liberazione del popolo kurdo, 
tenere soggiogato e diviso il popolo kurdo, è più importante della sconfitta dell'Isis.

Lo è per gli imperialismi “democratici” e i loro bombardieri impegnati a difendere lo 
Stato di Irak e a recuperare un proprio ruolo in Medio Oriente. Lo è per il regime 
totalitario di Assad che incentivò la reazione islamica contro la rivoluzione siriana . 
Lo è per la Turchia, membro della Nato, oggi avversaria di Assad , che usa l'Isis sia 
contro Assad che contro i kurdi, chiedendo il lasciapassare imperialista per le proprie 
ambizioni espansioniste. Lo è per le petromonarchie dittatoriali di Arabia e Qatar 
grandi finanziatrici dell'Isis in funzione antiraniana e anti sciita. Lo è per il regime teocratico 
iraniano, grande alleato di Assad contro la rivoluzione siriana, unicamente interessato a 
difendere il proprio ruolo in Irak e l'oppressione dei “propri” kurdi. Lo è naturalmente 
per lo stato sionista, che approfitta della guerra reazionaria panislamista per avere la più 
ampia mano libera contro i palestinesi.

Se la barbarie dell'Isis avanza in Irak come in Siria lo si deve al cinico gioco di piccoli e 
grandi predoni del Medio oriente. Divisi dalle proprie ambizioni, ma uniti contro i propri 
popoli e i loro diritti.

Per questo la battaglia contro la reazione islamico fascista è più che mai oggi una 
battaglia rivoluzionaria. Contro l'imperialismo, contro il sionismo, contro i regimi 
dispotici vecchi e nuovi del Medio oriente. Al fianco dei popoli oppressi 
e del loro diritto alla piena autodeterminazione. Sapendo che una Palestina unita e 
laica, un Kurdistan unito e laico, sono possibili solo su basi socialiste. Solo rifondando 
su basi socialiste l'intero ordine medio orientale.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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