Blog della sezione di Massa Carrara del Partito Comunista dei Lavoratori

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martedì 18 ottobre 2011

NOI QUELLA VIOLENZA NON LA CONDANNIAMO


NOI QUELLA VIOLENZA NON LA CONDANNIAMO!
Non avevamo dubbi sul fatto che dopo la gigantesca manifestazione di ieri a Roma si sarebbe scatenata la canea reazionaria della stampa borghese contro la "violenza" degli indignados italiani: ad aprire il fuoco mediatico i giornali di famiglia del pluri-indagato di Arcore che, sempre pronti a coprire e giustificare le innumerevoli malefatte del loro padrone, etichettano di "criminali" gli aderenti di tutto il movimento. A seguire tutti gli altri media ed i leaders dei partiti più "moderati", da Repubblica a Vendola, che cercano di spaccare il movimento, distinguendo gli indignados tra "violenti" e "non violenti", bravi manifestanti e "distruttori di madonne" etc. Dimenticando la Grecia, questi agenti della borghesia lamentano il fatto che solo in Italia si é scatenata la violenza dei famigerati black blocks: appare evidente la paura di una rivoluzione che sta preannunciandosi ovunque nel mondo.
Il nostro partito era presente alla manifestazione e, anche se non è stato minimamente coinvolto nelle violenze di Via Cavour , Via Labicana e P.zza S. Giovanni (l’enormità del corteo ha impedito a chi stava dietro di vedere ciò che accadeva in testa), si guarda bene dal condannare gli episodi di violenza che si sono verificati: sintomi principalmente di un diffuso malessere sociale, generato da un barbarico sistema sociale (ormai alla frutta), quello sì responsabile di violenze, morti e distruzione a livello planetario. Noi non abbiamo visto manifestanti pacifici inneggianti alle cariche della polizia, bensì decine di migliaia di giovani ben decisi a rivendicare i loro diritti ed il loro futuro, e poco propensi a credere alle promesse ed alle balle di governi squalificati, cinici e guerrafondai. Il tentativo mediatico di criminalizzare gli episodi di violenza accaduti, è del tutto analogo a quello dei governi assolutisti europei del 18mo e 19mo secolo, che, responsabili di ingiustizie e violenze inaudite nei confronti dei loro popoli, si lamentavano quando questi si ribellavano, invitandoli in qualche caso, in alternativa, a mangiare brioches.
Sappiamo che in questi episodi, come sempre e come Genova insegna, possono essere presenti provocatori e spie; tuttavia questo accade in tutti i movimenti sociali, soprattutto in quelli rivoluzionari e/o prerivoluzionari, e ne è una inevitabile conseguenza.
Nella colossale crisi economica che sta affamando, uccidendo ed annichilendo miliardi di persone nel mondo, c' è solo da scegliere da che parte stare: noi stiamo dalla parte dei popoli.
Il Direttivo della Sezione.
Carrara, 16.10.’11

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